_comunicato #106
21 Marzo 2007
Assemblea Regionale lombarda della Proprietà Edilizia
Il Presidente Colombo Clerici: la certificazione energetica degli edifici, di recentissima istituzione, comporterà un costo sociale di oltre 30 Miliardi. Temiamo che lo Stato si appresti a premere per la “rottamazione” degli edifici meno efficienti.
Milano, 21 marzo 2007 – Intervenendo oggi al Convegno di Brescia “giornata Bresciana della Proprietà Edilizia” il Presidente di Assoedilizia e della Federazione Lombarda della Proprietà Edilizia avv. Achille Colombo Clerici ha rilevato come, con il Decreto Legislativo 311 della fine dell’anno 2006, si sia data una accelerazione alle spese di gestione di tutti gli immobili, ivi compresi quelli definiti “prime case”. Al provvedimento sono in tal modo interessate direttamente oltre 20 milioni di famiglie italiane.

E’ stato imposto l’onere della certificazione energetica per tutti gli edifici, con diverse date di scadenza delle procedure.

Si tratta di un check-up per la certificazione delle prestazioni energetiche dell’immobile (consumi energetici, dispersioni, funzionalità) che comporta un rilevantissimo costo sociale. Se non vengono eseguite opere edilizie ed impiantistiche di miglioria (detraibili pro quota in tre annualità) e quindi non ci sono spese detraibili, i costi dell'analisi dello stato di fatto dell'edificio ricadono interamente sulla proprietà . Se viceversa tali opere vengono eseguite, occorre anzitutto vedere se ed in che misura ai costi di certificazione, che è attività professionale ben distinta dalla progettazione delle opere stesse, si estenda la detraibilità nel periodo triennale, prevista dalla legge; e quale possa essere il vantaggio finale a seguito della detrazione .

In ogni caso possiamo stimare che il costo finale dell'operazione di check-up energetico degli edifici potrà aggirarsi attorno ai 30 miliardi. Dal triplo al quadruplo dei costi professionali conseguenti alle pratiche dei condoni edilizi degli anni '85-'94-2004.

Noi temiamo fortemente che l'operazione di certificazione degli edifici non sia fine a se stessa. Nel senso che appare verosimile che, nel tempo,possa darsi luogo ad una pressione da parte dello Stato nei confronti della proprietà per "rottamare" gli immobili che non siano conformi agli standars prestazionali ottimali. Che rientrino, in altri termini, in categorie e classi di livello inferiore,in una ideale scala di valori di efficienza.

Con la stessa logica con la quale ci si muove ad esempio nel campo della circolazione stradale,dove le vetture EURO 0 – 1 – 2 sono penalizzate in vario modo (divieto e ticket di circolazione - verifiche e controlli periodici ).

Noi temiamo, tra l'altro, che strumento di pressione possa esser rappresentato dalla diversificazione del trattamento fiscale, ad esempio attraverso una ICI differenziata.



ASSOEDILIZIA – La borghesia storica di Milano e della Lombardia
© 2007 Neuronica Creactive Machine - Neuronica S.r.l.