_comunicato #110
27 Marzo 2007
Catasto: Assoedilizia denuncia l'assenza iniqua dalle Commissioni Censuarie dei rappresentanti di 45 milioni di proprietari immobiliari
Milano, 27 marzo 2007 – Nel corso del Convegno sulle novità fiscali in campo immobiliare, tenutosi oggi su iniziativa di Assoedilizia, il presidente Achille Colombo Clerici, a proposito dell’operazione di revisione catastale in atto da parte dell’Agenzia per il Territorio e dei Comuni, ha denunciato la grave carenza legislativa riguardante la composizione delle Commissioni Censuarie. Come noto le stesse sovrintendono, per legge, alle operazioni di revisione degli estimi; che costituiscono la base per la determinazione delle imposte immobiliari e fondiarie.
A seguito dell’entrata in vigore dello Statuto del contribuente (legge 212/2000) il legislatore avrebbe dovuto, di propria iniziativa, prevedere l’inserimento, nelle Commissioni Censuarie provinciali e centrale, dei rappresentanti dei proprietari edilizi e fondiari (diretti interessati, in quanto contribuenti, nel campo specifico). In Italia il loro numero ascende a 45 milioni di soggetti così suddivisi: 38 milioni (direttamente o in comproprietà) proprietari di fabbricati – 15 milioni proprietari di terreni. Il totale di 45 milioni tiene conto dei casi sovrapposizione.
Ebbene, ai sensi dell’art. 10 del DPR 138/1998 che ha riformato le Commissioni Censuarie, di queste fanno parte gli esperti nominati dal Consiglio superiore della Giustizia tributaria (esperti del settore, ex magistrati, funzionari e ufficiali della G.d.F., ex commissari nelle precedenti commissioni). Non sono previsti membri segnalati dalle associazioni della proprietà edilizia e fondiaria; mentre sono previsti membri segnalati da Comuni e Province, e persino due componenti segnalati da categorie tecniche e professionali.
Assoedilizia (unitamente alla Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria, presieduta da Ugo Dozzio Cagnoni) ritiene tale normativa gravemente lesiva dei diritti di partecipazione democratica dei contribuenti del settore immobiliare nel processo di formazione degli atti impositivi che li riguardano; chiede pertanto al Governo di voler provvedere alle opportune modifiche normative al fine di porre rimedio all’iniquità.
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