Milano, 7 maggio 2007 - Assoedilizia sostiene moralmente la richiesta delle famiglie danneggiate di via Lomellina. Il presidente avv. Achille Colombo Clerici dice: "In questa sciagura dei cittadini milanesi, inermi di fronte alla estraneità dell'evento, hanno perso la vita,la casa e tutti i loro averi a causa dell'esplosione di gas metano: una sostanza altamente pericolosa che ci viene fornita nelle nostre case come fosse acqua fresca, senza peraltro una adeguata segnalazione del rischio (la nostra cultura, improntata al principio della responsabilità pubblica nella tutela della incolumità e della salute private, impone persino la listatura a lutto con scritte di avviso sui pacchett di sigarette).
Viceversa manca addirittura una normativa specifica elementare che obblighi alla adozione di sensori di interdizione dell'erogazione in caso di fughe di gas; e gli enti fornitori non sono responsabilizzati per legge alla verifica della sussistenza di tali misure di sicurezza con l'obbligo di blocco della somministrazione in casi di irregolarità.
Quello della sicurezza dei cittadini nelle proprie case è un diritto di ordine superiore tutelato e garantito da norme generali che nessuna carenza di normativa specifica (costituente peraltro un grave difetto di serietà del nostro ordinamento) può ridurre o pretermettere a favore di chi commercia questo gas dalla enorme capacità deflagrante.
L'ente erogatore deve dunque rispondere, se non risultano adottati i sensori di interdizione,nei confronti dei terzi danneggiati e non può trincerarsi dietro la responsabilità di chi ha eventualmente causato in via principale l'evento.
Il principio generale in materia di sicurezza è dettato dalla norma che, a tutela della incolumità dei cittadini, vieta di detenere materiale esplodente nelle case.
Chi ci vende il metano portandocelo in casa non può lavarsi le mani dell'uso che se ne faccia dentro le abitazioni.