_comunicato #137
19 Luglio 2007
Riflessioni di Assoedilizia sul programma di Governo del Territorio di Milano
Milano, 19 luglio 2007 - A margine della presentazione avvenuta in data odierna, da parte del Sindaco di Milano, del programma di Governo del Territorio, il Presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici affida alla Amministrazione civica di Milano una riflessione di fondo sulla logica ispiratrice la politica urbanistica della nostra città.
“La stagione del Governo del Territorio secondo la ragione politica era sfociata nella Variante generale dell’’80 viziata da quelli che si rivelarono essere due grandi difetti di ordine concettuale: la previsione di uno sviluppo della vocazione industriale, nonché quella dell’incremento della popolazione da 1.750.000 a 2 milioni di abitanti in un decennio.
Questa conclusione apparteneva, più che a valutazioni derivanti da approfondite analisi della realtà, all’aspirazione del dirigismo politico, allora imperante, che aveva improntato l’urbanistica degli anni ’60 e ’70. Milano, a partire dagli anni ’80 perse abitanti ed andò incontro ad uno storico fenomeno di deindustrializzazione con ampie dismissioni di aree industriali e la massiccia terziarizzazione del tessuto urbano, ed in particolare del centro storico.
La vicenda ha insegnato qualcosa. Ma oggi sembra di essere passati da un opposto all’altro; dal dirigismo della ragione politica, al liberismo della ragione economica. Quello di governare il territorio non secondo schemi rigidi e prefissati, ma di programmare l’urbanistica quasi “in progress”: con elasticità e secondo le esigenze contingenti. Tale procedimento rende però difficile scorgere quale modello di città e conseguentemente di vita si prospetti al cittadino. Affidare poi prevalentemente alla ragione economica la soluzione dei grandi problemi sociali (primo fra tutti quello della casa per coloro che non se la possono pagare, né in tutto né in parte) rischia di confinare lo “welfare” in una strettoia che non porta molto lontano.
D’altra parte, il problema della perequazione urbanistica (che si può sintetizzare nella esigenza di una pianificazione nella quale si realizzi la vera indifferenza dei cittadini di fronte alle singole scelte amministrative) deve essere affrontato nella consapevolezza che non possono essere sacrificati i diritti di coloro che sono portatori di interessi più deboli e quindi non hanno una forte capacità di interlocuzione nei confronti della pubblica Amministrazione.
Va, infine, tenuto presente che il programma di governo del territorio della città di Milano non può prescindere da un preventivo progetto che definisca l’intero sistema della mobilità urbana e interurbana, ed i rapporti con l’area metropolitana milanese”.

ASSOEDILIZIA - La borghesia storica di Milano e della Lombardia
© 2007 Neuronica Creactive Machine - Neuronica S.r.l.