_comunicato #14
14 Febbraio 2006
Assoedilizia: notificato ricorso al TAR
Milano, 14 febbraio 2006 - Assoedilizia ha proposto innanzi al Tar della Lombardia ricorso giurisdizionale per ottenere l'annullamento delle determinazioni dell'Agenzia del Territorio mediante le quali, in attuazione della Legge Finanziaria 2005 (art. 1 comma 335), si è data attuazione al procedimento di riclassamento degli immobili compresi nelle microzone 1, 2, 8 e 14. Interessate, tra le altre vie e piazze, Scala, Manzoni, Senato, Borgonuovo, Orefici, Dante, Sant'Ambrogio, Torino, Serbelloni, Cappuccini, Mozart, Vivaio, Sempione, Canova, Machiavelli, San Babila, Vittorio Emanuele, Brera, Duomo, Cordusio, Venezia, Majno, Monforte; Pagano, Alberto da Giussano, Guido d'Arezzo, Monti, Mascheroni, Wagner. Il patrocinio è stato affidato al prof. Nicolò Zanon, Ordinario di Diritto Costituzionale all'Università degli Studi di Milano e all'avv. Bruna Gabardi Vanoli.
Assoedilizia ha impugnato altresì per illegittimità costituzionale la norma istitutiva del procedimento in quanto esso comporterebbe una violazione dei principi di uguaglianza dei contribuenti davanti al Fisco e di proporzionalità dell'imposizione tributaria.
Impugnata anche la deliberazione del Consiglio Comunale di Milano in data 21 giugno 1999 di "approvazione della divisione del territorio comunale in microzone ai sensi del dpr 23.3.98 n. 138" per i motivi: violazione di legge, travisamento dei fatti, sviamento di potere, perplessità.
Afferma il Presidente di Assoedilizia avv. Achille Colombo Clerici: "E' comunque ingiusto che, dovendosi procedere a rivalutazioni catastali comportanti nuovi valori che costituiranno la base imponibile di tutta la tassazione immobiliare, si operi solo in alcune situazioni, in particolari zone e in alcuni Comuni e non in altri; e non, viceversa, con riferimento a tutti gli immobili esistenti. Il procedimento attuato è fortemente sperequativo perché aggiorna i valori solo in alcuni casi e non riduce proporzionalmente le aliquote delle diverse imposte".
Secondo valutazioni di Assoedilizia, al riclassamento in questione sono interessate 30.000 unità abitative e ad uso diverso. Si calcola che la revisione degli estimi catastali conseguente porterebbe ad un aggravio dell'Ici di almeno 25 milioni di euro.
Dei 75 Comuni italiani (sui 1648 rientranti nella previsione di legge) interessati in concreto al riclassamento degli immobili, solo tre Comuni hanno dato corso a tale procedimento: Ferrara, Casale Monferrato e Milano.
"Errore strategico del Comune di Milano - conclude Colombo Clerici - quello di chiedere il riclassamento degli immobili ubicati in sole 4 delle 54 microzone in cui è suddiviso il territorio comunale. Il Comune si è lanciato precipitosamente in un procedimento sulla base di un calcolo, prescritto dalla Legge Finanziaria, che presupporrebbe il preventivo aggiornamento - non ancora effettuato - dei valori catastali relativi alle unità che in questi anni hanno subito interventi di riqualificazione edilizia all'interno dell'intero territorio comunale".
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