_comunicato #169
28 Ottobre 2007
Il Fiscal Drag a Milano
“A proposito degli stipendi che a Milano sono più alti che nel resto d'Italia, c'è un aspetto che non è stato rilevato - dichiara il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici.
Nella nostra città la vita è più cara e quindi occorre guadagnare di più, per mantenere il medesimo livello di vita delle altre regioni.
Ma ciò comporta, nel pagamento delle imposte sul reddito, l'applicazione di aliquote marginali maggiori; perché il nostro sistema tributario è informato al principio della progressività delle aliquote, senza alcun meccanismo correttivo,legato alle diverse situazioni locali (gabbie fiscali, come le gabbie salariali) che impedisca effetti di "fiscal drag". Quindi doppia penalizzazione: la vita costa di più e si pagano maggiori tasse.

“Nel nostro Paese ci sono anche altre anomalie, rispetto alle situazioni europee; che sono di ostacolo alla crescita economica ed all’equilibrio sociale.
Consideriamo i dati dell'evasione e quelli della pressione fiscale. Siamo sempre alla questione delle medie trilussiane: a formare i dati italiani concorrono regioni,non tanto a diversa capacità economica per abitante, quanto piuttosto a ben diversa capacità fiscale pro capite.
Ciò significa che, quando parliamo della quota di “nero” convenzionalmente stimata in via ufficiale, nel nostro Paese, nell’ordine del 20% del PIL, dobbiamo tenere presente che a formare questo dato contribuiscono regioni che hanno una capacità fiscale, per abitante, pari a meno della metà di quella di altre regioni.
In altri termini, non è solo una questione di redditi differenti,ma è anche e soprattutto un problema di gradi diversi di evasione fiscale, da regione a regione.
Se riteniamo, poi, che l’evasione fiscale reale in Italia è stimata dalla Banca Mondiale attorno al 24% del prodotto interno lordo, contro un 21% della Spagna, un 16% della Germania, un 14% della Francia, un 12% della Gran Bretagna, - solo il Portogallo ci supera con il 30% - e che la pressione fiscale ufficiale (imposte ed oneri sociali) è dell’ordine del 40,5% del PIL stesso - mentre la pressione fiscale reale è del 50,6% se calcolata sul PIL depurato - dobbiamo interrogarci su quale sia mai il carico fiscale e contributivo effettivo nelle regioni a maggior capacità tributaria unitaria.
E se tutto ciò debba o meno ritenersi socialmente equo e non, viceversa,fortemente sperequato ed antietico.

ASSOEDILIZIA - La borghesia storica di Milano e della Lombardia
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