_comunicato #175
16 Novembre 2007
Al Convegno "Non scriverlo sui muri" organizzato a Palazzo Marino
COLOMBO CLERICI SUI GRAFFITI: NESSUNA OPERA D'ARTE
MA TRASGRESSIVITA' CONSEGUENTI AD ATTI VANDALICI
Le proposte di Assoedilizia per contenere il fenomeno
Milano, 16 novembre 2007 - Intervenendo al Convegno "Non scriverlo sui muri" organizzato oggi pomeriggio a Palazzo Marino con la partecipazione del Sindaco Letizia Moratti dall'Associazione Nazionale Antigraffiti e dall'Associazione Tommaso Moro, l'avv. Achille Colombo Clerici, Presidente di Assoedilizia che rappresenta i proprietari di casa, ha detto: "Una convinzione ci è rimasta incrollabile. Questi che vediamo sui muri milanesi non sono opere d’arte. Sono segni di trasgressività conseguenti ad atti vandalici (con tutte le spiegazioni sociologiche del caso). E comunque, se anche si trattasse di opere d’arte, rimaniamo convinti che nessun Picasso può pretendere di dipingere, senza il consenso degli aventi diritto, oggi i muri altrui, fosse anche per abbellirli, domani (perchè no, se usiamo la stessa logica) magari le automobili ed i volti dei propri concittadini".

Analizzando gli strumenti legislativi a disposizione per combattere il fenomeno, Colombo Clerici ha rilevato l'esistenza di "alcune zone d’ombra nella legislazione vigente che non ha sufficiente operatività a livello sia preventivo, sia repressivo. Le carenze riguardano in particolare:

- la procedibilità d’ufficio dell’azione penale fuori dal centro storico, per il reato di imbrattamento quando non si tratti di beni storico-monumentali.

- il divieto di detenere in luogo pubblico, senza giustificato motivo, armamentari di bombolette e di vernici, soprattutto durante cortei o manifestazioni pubbliche.

- un valido sistema sanzionatorio".

Queste osservazioni supportano ed integrano, in particolare, il ddl 856/2006 presentato in Parlamento dal Sen. Giuseppe Valditara con l'appoggio di Assoedilizia. Il ddl contiene la norma secondo la quale si modifica l'art. 639 del Codice penale prevedendo pene e sanzioni più severe per chiunque deturpa o imbratta i muri pubblici e privati, gli oggetti di arredo urbano, i plessi monumentali e le cose mobili o immobili altrui: si arriva alla reclusione fino a trenta mesi o alla multa fino a 10.000 euro. Il procedimento è d'ufficio, non è quindi necessaria la denuncia-querela dell'ente pubblico o del privato danneggiati


ASSOEDILIZIA - La borghesia storica di Milano e della Lombardia
© 2007 Neuronica Creactive Machine - Neuronica S.r.l.