_comunicato #195
11 Gennaio 2008
Intervento del Presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici al Rotary Club Milano

IL FEDERALISMO FISCALE: DALL'ANALISI ALLE PROPOSTE
Ricostituire una compagnia italiana che operi sull’hub Malpensa
“Parlare di federalismo fiscale non significa solo parlare di giustizia sociale e di equità fiscale, significa anche parlare di progresso del Paese perchè coinvolge il tema delle infrastrutture necessarie alla competitività internazionale del Settentrione che ha la responsabilità ed il compito di guidare l’Italia intera. Il caso di Malpensa è emblematico. La spaccatura che si è verificata tra Nord e Sud ci ha fatto perdere la compagnia di bandiera. L’obiettivo non dovrà esser dunque quello di costituire un vettore padano o settentrionale, ma di ricostituire un vettore italiano che operi sull’hub di Malpensa.
Il federalismo fiscale - o meglio, come recita la Costituzione, l'autonomia fiscale di Regioni, Province e Comuni - presuppone un radicale cambiamento nella metodologia del prelievo fiscale del Paese e della percezione dei doveri del cittadino nei confronti dello Stato: altrimenti c'è il rischio che a pagare sia, attraverso l'incremento dell'ICI, soltanto una categoria, quella dei proprietari di casa".
E' quanto ha sostenuto il Presidente di Assoedilizia avv. Achille Colombo Clerici nella relazione "Il Federalismo fiscale:dall'analisi alle proposte"
tenuta oggi al Rotary Club di Milano.
Colombo Clerici, citando uno studio del Centro Cittadino Fisco di Assoedilizia, ha rilevato innanzitutto il rapporto particolarmente squilibrato tra il prelievo fiscale locale e quello erariale: solo il 5% il primo contro il 95% del secondo, a differenza di quanto avviene negli altri Paesi europei. Altra anomalia rispetto all'Europa, il rapporto invertito tra il gettito delle imposte dirette e quello delle imposte indirette. Ciò favorisce l'evasione fiscale, stimata secondo la Banca al 24% del PIL, e concentrata - sempre secondo l'analisi di Assoedilizia - nelle regioni del Meridione.
Se è vero che con il Federalismo fiscale non può essere consentito alle regioni più ricche di tenersi tutto, ciò che sarebbe contrario ai principi di solidarietà e sussidiarietà, è indubbio che è necessario riequilibrare il rapporto tra prelievo fiscale centrale e prelievo fiscale locale: per ogni euro pagato in più agli Enti locali, se ne deve pagare uno in meno allo Stato.
Ma - conclude Colombo Clerici - se a livello regionale occorre dare attuazione e potenziare la compartecipazione dell'Ente regione alle imposte indirette erariali, tale strumento non è adatto a livello comunale: per evitare che il Comune faccia ulteriore leva sull'ICI, facendo pagare le proprie necessità di gestione alla sola categoria dei proprietari di case, bisogna innanzitutto che esso risolva il problema del concorso dei city users (i cosiddetti pendolari che utilizzano i servizi della città ma pagano le tasse nel comune di residenza) nel finanziamento del bilancio comunale, attraverso un'imposta integralmente detraibile da quelle erariali.




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