_comunicato #284
16 Agosto 2008
Ferragosto in città. Monitoraggio del CESCAT Assoedilizia
IN PERIFERIA GLI ESERCENTI MENEGHINI SONO SCOMPARSI. Si conferma una Milano a due velocità: europea lungo gli assi del turismo, della moda e dello shopping; al di fuori, tenuta viva quasi esclusivamente dagli extracomunitari. La situazione a Monza, prossimo capoluogo di
provincia.
Milano, 16 agosto 2008 - Nella settimana di Ferragosto Milano si rivela a due velocità: mentre gli assi viari del turismo, dello shopping e della moda hanno quasi raggiunto il livello di vita e vivacità delle altre grandi città europee (e questa è la scommessa vinta dal Comune), nel semicentro e nella periferia ad offrire servizi agli abitanti (dagli alimentari al bar al parrucchiere) sono quasi esclusivamente esercizi gestiti da extracomunitari.
I bottegai meneghini sono scomparsi. Ciò nonostante la popolazione agostana sia in continuo aumento (in questi giorni sono a Milano 650.000-700.000 persone): sia per un cambiamento culturale (aumenta la preferenza dei milanesi per le vacanze in mesi meno affollati) sia perché aumenta anche il numero di chi le vacanze non se le può proprio permettere.
E' questa la sintesi del monitoraggio svolto degli ispettori incaricati dal CESCAT-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia che il giorno 14 agosto hanno monitorato le vie-emblema della città, in vista del premio Palma della Milanesità giunto alla seconda edizione, che verrà consegnato - in collaborazione con il Comune - ad una rappresentanza di esercenti, siano o non siano nati a Milano, che hanno tenuto aperto i negozi nel pieno del mese destinato alle vacanze.
Sono stati presi in esame gli assi Padova-Loreto-Buenos Aires-corso Venezia-Quadrilatero della Moda- San Babila-corso Vittorio Emanuele- Duomo-Torino- Orefici-Cordusio-Dante-Beltramini-Paolo Sarpi. Per la prima volta gli ispettori Cescat hanno monitorato Monza, prossimo capoluogo di provincia e terza città della Lombardia. Questi i risultati.
Via Padova - Buona la percentuale di esercizi aperti, 49, in grado di offrire molti servizi di prima necessità: alimentari, bar, ristoranti, macellerie, parrucchieri, fino alla vendita e riparazione di elettrodomestici. Singolare però è il fatto che 39 negozi - l'80% - fossero gestiti da extracomunitari, in netta maggioranza cinesi (è nata una nuova Paolo Sarpi).
Paolo Sarpi - Tutti aperti, o quasi tutti, i negozi. Il quartiere cinese per antonomasia non ha mostrato alcuna differenza visibile rispetto a qualsiasi altro giorno dell'anno.
Buenos Aires-Loreto stazione MM-Lima - 98 esercizi in attività. In maggioranza negozi di moda e abbigliamento, ma ben presenti anche altre tipologie: 6 edicole, 11 bar e ristoranti, 3 gelaterie, 2 tabaccherie, 3 farmacie, 1 panetteria, 2 alimentari, 1 parrucchiere, 3 librerie. Bancarelle e persino un "vu' cumprà".
Corso Venezia - Fino a via Senato, una sola edicola.
Quadrilatero della Moda - In via Montenapoleone aperte 64 "griffes" su 129 e in via Spiga 12, (10 chiuse) con alcune eccezioni di nome: Bulgari, Tod's, Armani, Buccellati, Frette, Cartier, Calderoni, Cavalli, chiuso pure il celebre Caffè Cova).
San Babila-Vittorio Emanuele-Duomo - A prescindere dalla sonnacchiosa piazza San Babila, corso Vittorio Emanuele, Duomo e vie adiacenti hanno registrato, rispetto al 2007, una forte inversione di tendenza: se lo scorso anno risultava aperto un esercizio su 4, nel 2008 il rapporto si è invertito: chiuso un solo esercizio su 4. Notevole anche la presenza di persone, turisti e non. Quasi nulla la differenza rispetto a un giorno "normale", persino chioschi e bancarelle in piena attività. In particolare: aperti 9 bar gelaterie, 2 farmacie, 3 edicole, 2 librerie.
Via Torino - Buone le aperture sino a via della Palla (25 esercizi), semideserta fino al Carrobbio e oltre. Anche qui prevalenza di negozi di abbigliamento, ma aperte anche: 1 edicola, 1 bar, 1 libreria, 2 pizzerie.
Via Orefici-Cordusio-Dante-Beltrami - Anche in questo caso, l'asse turistico Duomo-Castello si è risvegliato: 53 le attività in funzione, con bancarelle e molta gente. Profumerie, gioiellerie, negozi di moda e di abbigliamento hanno fatto la parte del leone: ma in attività pure 5 edicole, 3 pizzerie, 7 bar, 1 farmacia, 1 libreria, 1 gelateria. Ben visibile attività la presenza di forze dell'Ordine, Esercito compreso.
MONZA - Lungo l'asse commerciale via Vittorio Emanuele II-Carlo Alberto-Italia-piazza Roma, su 194 esercizi commerciali risultavano aperti 45, il 23 per cento: ma, escludendo i negozi che fanno parte di catene commerciali e le farmacie (due), gli "eroi" di Ferragosto si riducono a 20, il 10 per cento. Un po' pochi per una città prossimo capoluogo di provincia e meta di una buona presenza turistica anche di breve raggio (il grande Parco e Villa Reale assieme ai tesori del Duomo che testimoniano Monza capitale restano interessanti attrattive).
Mentre la popolazione adotta sempre di più il Ferragosto in città, distribuendo le vacanze negli altri mesi dell'anno (negli ultimi anni le presenze sono aumentate del 25-30 per cento), i commercianti sembrano più restii ad adeguarsi al trend della vicina metropoli.



Assoedilizia, la borghesia storica di Milano e della Lombardia
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