A proposito della tutela dei negozi storici nella nostra Regione, non si è ancora sentito parlare, nel dibattito pubblico che pure ha animato molti interventi sui mass media, né di finanziamenti, né di incentivi pubblici che possano agevolarne la sopravvivenza. A tal proposito esiste un precedente illuminante nella Legge della Regione Lazio che ha previsto un finanziamento regionale per chi volontariamente richieda l’apposizione del vincolo di bottega storica.

In verità va detto che non esiste attività economica di sorta che possa essere mantenuta in vita “per decreto”. Ciò mediante norme vincolistiche che cerchino di ricreare artificiosamente condizioni di convenienza economica inesistenti; sia pure riducendo i costi della gestione (quali quelli per l’affitto) mediante vincoli di destinazione di impronta autoritativa e dirigistica i quali, oltre che palesemente incostituzionali in quanto realizzano una compressione del diritto di proprietà senza indennizzo (la Suprema Corte, con la sentenza n. 94 del 2003 si è già pronunciata in tal senso) sono sconvenienti, non solo per il proprietario dell’immobile, ma anche per il commerciante-locatario il quale, rimanendo vincolati in proprio e per i propri eventuali cessionari ad una attività economicamente non valida, non riuscirà più a cedere (come avviene ora con gran vantaggio dei commercianti stessi) azienda e contratto di locazione a fronte di buonuscite talvolta milionarie e tanto più elevate quanto più basso è il canone di locazione del contratto ceduto.