_comunicato #383
02 Febbraio 2009
Commento del presidente di Assoedilizia alle dichiarazioni del Ministro Tremonti: “La crisi economica si combatte con nuove regole, non con l'aumento del debito pubblico.”
Ridare il giusto peso al denaro: imperativo non solo per le famiglie, ma anche per chi amministra la cosa pubblica.

Stima Assoedilizia : sprechi delle pubbliche amministrazioni circa 30 miliardi all'anno; il 7 % del prelievo fiscale.

Dichiarazioni del presidente Achille Colombo Clerici:

“Cittadini, ma anche pubbliche amministrazioni, debbono rendersi conto che è finita l'epoca della euforia spendereccia legata alla logica dell'escalation consumistica e del benessere, anche estetico, elevato a sistema.

In questi ultimi mesi si è registrato un impoverimento generale dell'intero pianeta, che non potrà non tradursi in un regime di austerità, tanto nella vita delle famiglie, quanto nella gestione di Stato, Regioni e Comuni.

Per mantenere l'equilibrio economico, si dovranno imporre meno tasse, ma si dovranno disporre minori spese; anche nel settore pubblico, cominciando a risparmiare sulle spese non strettamente legate alla vita della comunità.

Bando all'effimero ed al superfluo; non solo, ma soprattutto bando agli sprechi pubblici dovuti ad opere malfatte o inutili, al fare e disfare,agli errori di progettazione e di esecuzione.
E se, di fronte a bisogni collettivi, quale quello ad esempio della residenza per i meno abbienti, il pubblico lamenta una ristrettezza di risorse, occorre ricordare ai pubblici amministratori, che fare politica, amministrare la cosa pubblica significa, proprio perchè siamo in presenza di una serie di bisogni illimitati a fronte di risorse (economiche-umane) limitate, ordinare le proprie scelte secondo una scala gerarchica di valori.

I comuni facciano meno fioriere, rotatorie in pietre pregiate, bike sharing di sorta e piste ciclabili in mezzo alle campagne, facimenti e rifacimenti di marciapiedi e di strade, illuminazioni e luminarie (i fuochi d'artificio, poi, sono diventati l'emblema di una kermesse pubblica ed al tempo stesso di una iattura per moltissimi paesi; ma chi li paga?) feste e arredi e costruiscano più case popolari.

E poi, destiniamo, con disposizioni legislative mirate, parte del "5 per mille" (che ora va anche a bocciofile, confraternite e fondazioni parafamiliari) ai bisogni dei meno abbienti.

Questa linea amministrativa diventa oggi sempre più necessitata, dopo la Circolare del Ministero delle Finanze che richiama i Comuni al dovere di non ricorrere alla alienazione del patrimonio (anche immobiliare) per il finanziamento delle opere strutturali e infrastrutturali; figuriamoci per le spese correnti...

Assoedilizia stima prudenzialmente che la voce degli sprechi evitabili, nel bilancio degli enti pubblici, rappresenti annualmente il 7% dell'intero prelievo fiscale, circa 30 miliardi, cioè oltre tre volte il gettito complessivo dell'ICI.

Nella dinamica delle spese pubbliche e dei costi privati, un ruolo a parte è addebitabile alle prescrizioni che la Burocrazia dell' U. E. sforna in continuazione nei più diversi campi (molto spesso si ha l'impressione che riguardino il lato "estetico" delle questioni ) e che costringono le nostre amministrazioni ed i cittadini a continui e costosissimi "adeguamenti" che recano scarsa, anzi scarsissima utilità, alla soluzione dei problemi quotidiani.”


Assoedilizia, la borghesia storica di Milano e della Lombardia
© 2007 Neuronica Creactive Machine - Neuronica S.r.l.