_comunicato #41
19 Settembre 2006
Assoedilizia denuncia carenza normativa e insufficienza di controlli e chiede più severe norme di sicurezza

Dopo la strage di via Lomellina l'Associazione dei proprietari immobiliari esprime tutto lo sconforto perché da 15 anni i suoi ripetuti appelli rimangono inascoltati
Milano, 19 settembre 2006 – La strage di via Lomellina dovuta ad una fuga di gas metano conferma la pluriennale denuncia di Assoedilizia, l’associazione dei proprietari di immobili, di una carenza normativa e di una insufficienza di controlli a fronte di un gravissimo fattore di rischio introdotto nelle case dei cittadini. Nella sola città di Milano sono oltre un milione i "punti di rischio" costituiti da fornelli, caldaiette, scaldabagni ecc. alimentati a metano.

Afferma il Presidente di Assoedilizia avv. Achille Colombo Clerici: “Per quanto riguarda la carenza normativa, oggi in Italia sono ancora in funzione (per mancanza di una norma che ponga esplicito divieto) milioni di fornelli non dotati di termocoppia, il congegno cioè che impedisce la fuoriuscita del gas in assenza di fiamma. E’ così possibile che, nel modo più semplice (azionando distrattamente o dolosamente una manopola del gas) si verifichino gli incidenti per le ragioni più disparate: dalla semplice trascuratezza nell’uso del fornello ai tentativi di suicidio, alle azioni dolose per minacciare o ricattare i vicini”.

Il metano è una “dinamite” immessa negli appartamenti degli italiani, non sufficientemente avvertiti del rischio. Occorrerebbe che la legge imponesse una sorta di “uso blindato” degli apparecchi domestici prevedendo l’obbligo di tubi di adduzione del gas in acciaio; delle anzidette termocoppie ai fornelli; di valvole di chiusura automatica dell’adduzione del gas in caso di fuoriuscita dello stesso dagli apparecchi, scaldabagni compresi; di sigilli di sicurezza da parte della pubblica autorità di controllo, come avviene già oggi per i contatori, ma solo per evitare la manomissione degli stessi. Si deve soprattutto procedere alla rottamazione dei milioni di fornelli antiquati ancora in uso.

“Per quanto riguarda i controlli – prosegue Colombo Clerici – è necessario assicurare la loro effettuazione semplificando le farraginose procedure e concentrando le competenze. I controlli debbono estendersi all’interno degli alloggi, cosa che oggi difficilmente avviene. E si deve procedere alla interdizione immediata dell’uso del gas in caso di irregolarità”.

C’è da pensare infine al dopo sciagura, quando i superstiti, pianti i morti e i feriti, si trovano costretti a rifarsi la casa – dai muri agli arredi – potendo contare solo su coperture assicurative assolutamente insufficienti, quando esistono. Assoedilizia ha provveduto ad affrontare, istituendo a costo sociale una speciale polizza (che copre il rischio catastrofale fino a 25 milioni di euro), almeno questa conseguenza: in attesa che il legislatore provveda ad imporre all’ente erogatore tale onere, adeguandolo anche ai casi di disastro catastrofale.

La stessa ICI, in caso di distruzione dell'immobile va pagata, per legge, sia pure in misura ridotta del 50%. A conferma della inadeguatezza e della incongruenza della normativa in materia.

© 2007 Neuronica Creactive Machine - Neuronica S.r.l.