_comunicato #459
22 Agosto 2009
Turismo a Milano. Lancio agenzia Omnimilano. Alberghi, estate meglio dei primi 6 mesi. Crolla turismo affari
(OMNIMILANO) Milano, 22 ago - La crisi economica danneggia il turismo a Milano, ma non in maniera eccessiva, almeno durante la stagione estiva. I colpi maggiori, infatti, li ha inflitti il turismo d'affari nei primi sei mesi dell'anno, come spiega Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia e dell'Associazione Italiana Amici Grandi Alberghi. "Ad agosto ci sono stati più negozi aperti e un’attività culturale superiore a quella degli anni precedenti, anche se siamo ancora lontani dai ferragosto delle città europee. Le presenze legate al turismo culturale in estate tengono, e questo è un trend che continua da un po', ma certamente non bastano a recuperare il calo causato dal turismo d'affari, che a Milano è quello prevalente e che da inizio anno ha visto una tendenza alla diminuzione delle presenze dell'8-10%, nonostante gli alberghi abbiano fatto sconti che, per i 5 stelle, arrivavano anche al 30% e per i 3 e 4 stelle si aggiravano intorno al 10-20%".
"Siamo ancora in attesa dei dati finali per capire come sono andate le cose, ma la sensazione è che ci sia stata una flessione delle presenze, sicuramente inferiore a quella dei primi 6 mesi dell'anno, ma sostenuta da una diminuzione dei prezzi", dice anche Alberto Sangregorio, presidente dell'Associazione Albergatori Milano. "Anche nella settimana di ferragosto non sembra ci fosse molta gente in giro. Questo non significa che i turisti stranieri disdegnino Milano, ma c'è una minor predisposizione alla spesa a livello globale e tendono a prevalere soggiorni in città più concentrati".
La conferma che le cose non stiano andando malissimo, almeno in questi mesi estivi, arriva anche dall'ostello di Milano "Piero Rotta". "In estate l'ostello lavora abbastanza bene, soprattutto con turisti giovani tra i 18 e i 28 anni che provengono da tutto il mondo", spiegano gli operatori. "Un calo delle presenze c'è stato anche se, tenendo conto di quello che è il periodo, anche questa stagione sta andando bene. In questi giorni, per esempio, abbiamo circa 220 persone, che per noi vuol dire essere al completo”.

Milano sconta il fatto di non aver fatto valere per anni il proprio patrimonio artistico e culturale, pur essendo ai primi posti in Italia e, visto che il turismo prevalente è quello d'affari, oggi risentiamo della crisi in modo diretto", spiega Colombo Clerici, indicando alcune delle strade percorribili perché Milano riesca a valorizzare una vocazione turistica ancora piuttosto debole. "Bisognerebbe, per prima cosa, far valere il nostro patrimonio artistico e culturale organizzando dei percorsi intorno alle offerte.
Andrebbe anche incentivata la ricettività degli alberghi di categoria medio-bassa. Noi abbiamo grandi alberghi a 4-5 stelle, ma bisogna puntare sui 2-3 stelle, che sono quelli che garantiscono i grandi flussi. E poi", aggiunge, "servono accordi con i grandi tour operator internazionali. Qui un ruolo chiave dovrebbe giocarlo la compagnia aerea nazionale, che dovrebbe essere capace di propiziare accordi garantendo grandi flussi, ad esempio dai paesi orientali. Ma visto che purtroppo questo non accade, c'è bisogno di un lavoro di sinergia tra istituzioni milanesi e lombarde perché vadano in giro a conquistare i grandi flussi. Infine, c'è la grande chance dell'Expo, che dovremo sfruttare per promuovere il nostro territorio sul piano turistico in modo da garantire e stabilizzare per il futuro i flussi turistici".
"Forse per il prossimo anno bisognerebbe prepararsi con più pubblicità", dice anche Alberto Sangregorio dell'Associazione Albergatori Milano. "Ma bisogna capire che la programmazione turistica richiede tempi lunghi di almeno un anno, un anno e mezzo per raggiungere capillarmente tutti i target", aggiunge. "Se poi si vuol far tutto in un paio di mesi, lo si può anche fare, ma il turismo è un prodotto che non si vende sul breve periodo. Per questo serve una pianificazione a lungo termine".
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