_comunicato #475
25 Settembre 2009
Risposta alla Regione Lombardia relativa al diniego di sospensione delle certificazioni energetiche
Milano 25 settembre 2009 – A seguito della richiesta di Assoedilizia di sospensione delle certificazioni energetiche per gli edifici e del conseguente diniego della Regione (Direzione generale Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile) che ha affermato “non esserci alcun motivo” per ciò, motivandolo, Assoedilizia precisa:

Sugli aggiornamenti delle procedure informatizzate e del programma di calcolo software, rimandiamo a quanto dichiarato dall’Ordine degli Architetti e dal Collegio dei Periti Industriali i cui esponenti, avendo accompagnato passo dopo passo “l’evoluzione” del programma, ne hanno sperimentato 14 modifiche di calcolo, mentre dalla Regione vengono ricordate le sole due di carattere ufficiale.

D’altronde il posticipo dal 7 settembre 2009 al 26 ottobre 2009 dell’entrata in vigore dell’utilizzo obbligatorio del nuovo software è dovuto, secondo gli addetti ai lavori, a cause riconducibili alle diverse anomalie riscontrate in fase di test, che speriamo vengano risolte per tale data.

Sugli edifici di piccole dimensioni le ricadute in termini economici potranno sì essere contenute,ma solo in termini assoluti e non in termini relativi,avendo la certificazione energetica una incidenza sulla determinazione della qualità dell'immobile e quindi un effetto sul piano commerciale ed in futuro anche fiscale. Negli edifici costituiti da una pluralità di unità immobiliari con diverse destinazioni d’uso il programma prevede l’inserimento dei dati subalterno per subalterno (per ogni appartamento) e l’assenza di questi, anche solo per un subalterno, impedirebbe il completamento della procedura al fine dell’emissione dell’attestato di certificazione energetica.

Quanto al miglioramento delle prestazioni energetiche registrate con il nuovo metodo di calcolo restiamo perplessi nel pensare a coloro che la certificazione l’hanno già fatta, con risultati peggiori di quanto avrebbero potuto ottenere rimandando - a questo punto possiamo dirlo - il problema.

Ricordiamo che in assemblea condominiale le decisioni, non solo su lavori che prevedono la detrazione fiscale del 55%, ma anche sul semplice cambio caldaia o altro ancora, non sempre (anzi raramente) raccolgono l’unanimità di consensi: quindi eventuali azioni di condomini dissenzienti sulle decisioni adottate potrebbero essere di sicuro ostacolo al lavoro dei certificatori.

Questa situazione non ci risulta per nulla insolita, specie agli occhi dei tanti amministratori di condominio che dovranno preoccuparsi di fare avere accesso, là dove sarà possibile, ai singoli appartamenti. Lamentiamo che Assoedilizia, come associazione dei proprietari d’immobili, non sia stata invitata, insieme agli altri soggetti interessati, a collaborare per migliorare e risolvere le difficoltà nell’attuare una legge che si reputa essere importante e il cui risultato ultimo deve consistere nel miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e non in una classificazione fatta con tempi, modalità e criteri differenti: che potrebbe per questo discriminare i proprietari che vi sono obbligati, (pena sanzioni da 2.500 a 20.000 euro - la Regione Lombardia è l’unica in Italia ad averle previste).

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