Milano, 6 luglio - L'esenzione IVA per le locazioni di beni strumentali prevista dal Decreto Legge fiscale approvato dal Governo, non permettendo la compensazione con l'IVA pagata ad esempio, per costi di manutenzione, costi professionali, servizi di assistenza tecnologica, si traduce in un pesantissimo onere per le società di gestione immobiliare che affittano negozi, uffici, capannoni, magazzini, bar, teatri, cinema, ecc.

Quest'onere si tradurrà senz'altro in un aggravio di costi per l'utente finale con un inevitabile rincaro dei canoni di locazione ed un freno alle opere di manutenzione degli immobili urbani. Mentre, viceversa, con il meccanismo di recupero dell'IVA, i soggetti IVA proprietario e conduttore uscivano indenni dal pagamento dell'imposta che alla fine non si trasformava in un costo secco come avviene ora per il soggetto IVA-locatore.

Inoltre, il regime di esenzione IVA per le operazioni di trading immobiliare, scaricando sul proprietario il costo IVA per le operazioni di costruzione o ristrutturazione (se la vendita non interviene nei cinque anni dall'ultimazione) si traduce in un pesantissimo onere (soprattutto in un periodo di stasi-flessione del mercato) che rischia di compromettere il decollo urbano delle nostre città.

Lo ha affermato il Presidente di Assoedilizia avv. Achille Colombo Clerici in occasione della annuale assemblea generale dell'associazione dei proprietari immobiliari. Così concludendo: "Siamo alle solite. Penalizzando chi da in affitto gli immobili, si finisce inevitabilmente per colpire il consumatore".