_comunicato #492
02 Dicembre 2009
Inquinamento atmosferico Regione Lombardia, Città e Provincia di Milano
Assoedilizia è convinta che la Regione Lombardia stia facendo tutto il possibile – anzi, senz'altro, di più di quanto facciano altre regioni italiane ed europee e più di quanto imponga la legge nazionale – per contenere l’inquinamento dell’aria con provvedimenti che hanno costi individuali altissimi per i cittadini e per i proprietari di casa in particolare: targhe alterne, chiusura al traffico delle domeniche, divieto di circolazione per i veicoli più vecchi, sostituzione delle caldaie anche se perfettamente funzionanti, con obbligo di dotare i singoli termosifoni di valvole termostatiche, ecopass, normative energetiche e relative certificazioni, oneri fiscali relativi al sostegno alle opere di miglioria degli edifici sul piano energetico e per incentivare l'installazione di fonti energetiche alternative ecc., senza che tutto questo riesca a far rientrare la qualità dell’aria di Milano e di altre aree critiche, nei limiti imposti dalle normative europee (calibrate, occorre sottolineare, su parametri inadatti alla situazione di molte zone della nostra regione).

Purtroppo Milano, con il suo hinterland, è all’interno del “catino” della Val Padana
delimitato dalle Alpi e dagli Appennini, che riduce una adeguata ventilazione; non ha, nel territorio urbano, grandi spazi vuoti, né aree salvaguardate naturalmente quali sponde marine, o laghi, fiumi, boschi che permettano un'agevole smaltimento dell'inquinamento.

In città e nell’area circostante si concentra una delle più elevate percentuali di inquinante traffico privato d’Europa, causato da una infelice distribuzione urbanistica che costringe centinaia di migliaia di persone a mettersi in viaggio per raggiungere
il posto di lavoro.

Con questa realtà geo-sociale soltanto una politica interregionale di lungo respiro, programmata per aver esito negli anni e non valutata nell'immediato, potrebbe riportare a livelli più accettabili lo smog di Milano; livelli che d’altronde sono diminuiti negli ultimi decenni, nell'ordine di indici di riduzione a tre cifre.


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