_comunicato #597
02 Gennaio 2012
Riforma Catastale – Correttivi alla manovra – Nessun moltiplicatore per le rendite recentemente attribuite o aggiornate e per quelle future – Assoedilizia
Roma 29 dicembre 2011

Dichiarazione del presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici:

“Quello catastale, più che sistema di equità e di perequazione si è dimostrato un sistema di iniquità e di sperequazione.

Operando quel sistema a livello nazionale è successo che in alcune aree geografiche abbia funzionato meglio che in altre; che all’interno delle singole aree, poi, in alcune situazioni i valori siano stati aggiornati in modo più efficace e puntuale che in altre.

Insomma il quadro attuale, assai disomogeneo e sperequato, si prospetta con una prevalenza di situazioni che presentano un sensibile generalizzato scostamento dal valore di mercato; tanto da far gridare allo “scandalo” (senza dire che il valore catastale è un valore convenzionale di parametrazione rapportato alla redditività, che non deve necessariamente corrispondere a quello di mercato).

Ma anche con la presenza di qualche milione di posizioni in cui, attraverso l’attribuzione di recenti rendite (soprattutto nei casi di accertamenti specifici) i valori di mercato sono già stati raggiunti.

L’incremento secco del 60% dei valori imponibili ai fini Imu, contenuto nell’ultima manovra, colpisce gli uni e gli altri.

Insomma, per far pagare quelli che pagano poco si rischia di strangolare quelli che già sono a regime e che alla fin fine spesso dovranno applicare le aliquote IMU su basi imponibili addirittura di entità superiore al valore di mercato.

Nel documento degli Uffici finanziari attualmente all’esame del Governo si dichiara l’intento di aumentare, attraverso la riforma del catasto, i valori catastali immobiliari portandoli al livello di mercato, per poi diminuire le aliquote delle varie imposte in modo tale da realizzare l’indifferenza del contribuente di fronte alla riforma.

Se le aliquote attuali dunque sono, per ammissione stessa degli uffici, troppo elevate tanto che si penserebbe di abbassarle se rapportate ai valori di mercato, occorrerebbe per coerenza già intervenire in tal senso per coloro che pagano su valori catastali recentemente aggiornati.

Osserviamo inoltre che l’abbassamento delle aliquote delle imposte sul piano tecnico suppone la realizzazione integrale della riforma catastale in tutti i suoi effetti ed in tutte le aree geografiche e funzionali del Paese.

Finché non sarà raggiunto a pieno questo obiettivo è probabile che non si potrà giustificare riduzione alcuna delle aliquote.

Ed allora consideriamo la situazione italiana: il grosso del patrimonio edilizio del Paese – pari al 75% del totale – è collocato in comuni al di sotto dei 100.000 abitanti; mentre ben il 45% si trova nei 7576 comuni – sui complessivi 8092 – che hanno una popolazione sotto i 20.000 abitanti.

Sarà possibile operare efficacemente e tempestivamente in questa enorme realtà del Paese al fine di realizzare il disegno che sta negli intenti del fisco italiano?

Senza dire dei milioni di schede catastali mancanti delle planimetrie e quindi dei dati di consistenza degli immobili.

O si presenterà ancora in futuro una situazione di rivalutazioni a macchia di leopardo, in cui risultano sacrificati coloro che cadono per primi sotto la mannaia del fisco; situazione che non giustificherà mai un ritocco al ribasso delle aliquote.

Ed occorre da subito una prova di coerenza da parte del fisco: prima delle dichiarazioni di intenti a futura memoria, sarebbe necessario dar prova di volere l’equità già da ora ed escludere dai meccanismi rivalutativi previsti nella manovra di Natale (coefficienti moltiplicativi) tutti i casi in cui ci si trovi in presenza di attribuzioni di rendite di recente datazione, o addirittura future, per i quali i coefficienti in questione non devono trovar luogo perché iniqui.”

© 2007 Neuronica Creactive Machine - Neuronica S.r.l.