_comunicato #73
28 Gennaio 2007
Tassare gli affitti come le rendite finanziarie, svanita proposta 20%
Secondo uno studio dell'associazione dei proprietari immobiliari, a Milano ci sono oltre 18.000 appartamenti di 6 stanze ed oltre, ciascuno dei quali ha una superficie che parte da 140 mq e arriva a 240 mq ed oltre: il 20%, secondo una stima di Assoedilizia, è sottoutilizzato. Ebbene, si è chiesto il presidente avv. Achille Colombo Clerici, perché non ricavare due o più alloggi da ciascun appartamento? Nel giro di qualche mese si immetterebbero sul mercato almeno circa 4.000 abitazioni. Molti proprietari lo vorrebbero, ma sono bloccati dai gravi oneri finanziari e fiscali che rendono non conveniente l'operazione..
La proposta viene avanzata da Colombo Clerici all'ing. Gianni Verga, assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano, nel corso di un incontro organizzato questa sera dal presidente di UCID-Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti dott. Franco Nava alla Società del Giardino. Ma sul tavolo ci sarà anche la radiografia socio-abitativa della città di oggi e del suo immediato futuro, l'analisi di una politica nazionale del settore spesso inefficiente e contraddittoria, gli aggravi fiscali all'orizzonte.
Se Milano - afferma Colombo Clerici - vive da decenni nell'emergenza casa, costringendo centinaia di migliaia dei suoi abitanti ad emigrare in altre città vicine e lontane pur mantenendo il lavoro a Milano origine di un mostruoso pendolarismo, si deve principalmente, dopo la nefasta esperienza dell'equo canone, al fatto che da decenni non si costruiscono più alloggi sociali; che il patrimonio pubblico esistente viene progressivamente dismesso (gli alloggi gestiti dall'Aler sono diminuiti in 10 anni di ben 21.000 unità); che le ultime Finanziarie hanno penalizzato gli investitori immobiliari aumentando gli oneri sulle case date in locazione come se fossero ville al mare e in montagna; mentre la revisione degli estimi catastali e le cosiddette "microzone" faranno, di fatto, aumentare l'Ici per oltre 200.000 milanesi: "Ad ogni caso drammatico di sfratto - conclude Colombo Clerici - la categoria dei proprietari viene demonizzata come se toccasse al privato supplire all'inefficienza del pubblico; e quando si accusa il proprietario per gli affitti troppo alti, non ci si rende conto che gli utili del capitale investito, al netto di oneri e tasse, sono pari al 2,5% annuo: sempre che non ci siano opere di manutenzione da effettuare".
"Il Comune - sostiene Verga - per la prima volta nella storia non solo di Milano ma d'Italia, dà una risposta così forte all'emergenza casa mettendo a disposizione 1.200.000 mq di aree di sua proprietà per costruire 20.000 alloggi destinati a edilizia residenziale a canone sociale, edilizia a canone moderato/convenzionato/speciale e edilizia residenziale universitaria, mobilitando risorse pari a 1,5 miliardi di euro. I primi cantieri per 1200 alloggi verranno aperti all'inizio del prossimo anno, con uno stanziamento considerevole di 130 milioni di euro provenienti dalla vendita del 17% dell'AEM".
E riassume: "Questo è il primo grande intervento sul fronte dell'edilizia sociale e popolare mai realizzato dagli anni '70. L'Amministrazione sta facendo la sua parte. Ora tocca a Governo/Parlamento e imprese che non possono più stare a guardare.
Il nostro è un esempio da seguire di eccellenza e operosità ambrosiana: per rispondere all'emergenza casa abbiamo messo a disposizione le aree, per salvaguardare la qualità degli interventi abbiamo bandito concorsi internazionali di progettazione "Abitare a Milano 1 e 2" cui hanno partecipato centinaia di architetti e di studi, per avere la copertura finanziaria abbiamo già acquisito i finanziamenti necessari partecipando ai bandi regionali".
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