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07 Febbraio 2011
Milanesità e Lombardità - Virtù civica - Premio Panettone d'Oro - Modello per antonomasia
Milano. A Palazzo Marino la XII^ edizione del Panettone d’Oro

PREMIO ALLA VIRTU’ CIVICA AI CITTADINI MODELLO

Colombo Clerici: Un monumento al milanese ignoto che incarna le virtù della metropoli

Benito Sicchiero

C’è a Milano un Premio singolare: che non riconosce il merito di un grande scrittore, di un grande economista, di un grande politico, ma di chi “grande” non è, né mai lo sarà.
E’ un Premio annuale destinato a quello che, nelle cronache, viene definito “il cittadino comune”.
Ma che ha un merito incommensurabile: con la sua abnegazione, l’altruismo, l’umiltà questo sconosciuto eroe di tutti i giorni fa funzionare la complessa macchina metropolitana, rende meno difficile vivere in una comunità ricca di contraddizioni.

E’ il Premio alla Virtù Civica ed, essendo consegnato a Milano, si richiama al Panettone, simbolo della milanesità.

È nato per l’iniziativa di esponenti della società organizzata – all’inizio il Coordinamento dei Comitati di quartiere e il suo storico animatore Carlo Montalbetti, Assoedilizia, Amici di Milano cui si sono aggiunti nel tempo altre associazioni ed imprese quali Comieco, Stak, City Angels, Legambiente, Re Panettone con il prezioso supporto del quotidiano Il Giorno, di Telenova e di Radio Marconi - ed è giunto alla dodicesima edizione, riscuotendo un consenso sempre più ampio, quale risposta ad un fenomeno non positivo: negli anni, la realtà civica di Milano non è migliorata.

Anzi. Come denuncia una ricerca di Ipsos illustrata dal suo presidente Nando Pagnoncelli, il cuore della città (ci ricordiamo il motto-emblema “Milan col coeur in man”?) si sta progressivamente sclerotizzando.

Nonostante il senso civico rimanga un importante valore individuale da coltivare per il 65% degli intervistati, è sensazione diffusa (67% del campione) che il civismo in città continui nel trend in discesa già riscontrato lo scorso anno.
Una città sempre più chiusa in se stessa (per il 60% degli intervistati) e sempre meno capace di occuparsi degli altri (38%) a causa forse di un pessimismo di fondo, connesso non solo alla crisi economica, che spinge le persone a richiudersi nel privato. A fare da contraltare a questo scenario emerge tuttavia il dato confortante sul volontariato cittadino che rappresenta una realtà rilevante anche in termini di addetti (nel corso dell’ultimo anno il 15% dei milanesi dichiara di aver svolto almeno un’attività di volontariato), e che fa comunque sperare di poter tornare presto a definire Milano una città “col cuore in mano” che contraddica – uno tra i tanti fenomeni negativi – i continui sgomberi di emarginati.

Una speranza viene anche dalla riprovazione diffusa – come ha sottolineato il presidente del Consiglio comunale di Milano Manfredi Palmeri – nei confronti di due fenomeni: la corruzione (offrire bustarelle in cambio di favori: 63%) e l’evasione fiscale (per il 58%). Palmeri ha proseguito: “Milano è da sempre il crogiolo di tante civitas: del lavoro, delle istituzioni, delle immigrazioni (“immigrati” sono stati pure sant’Ambrogio e sant’Agostino).

Una città i cui abitanti continuano a proporsi, nonostante tutto, quali esempi al Paese”.Ed è per rendere concreto tale modello che il presidente di Assoedilizia e di Amici di Milano Achille Colombo Clerici ha lanciato una proposta: “La città dedica monumenti a cittadini illustri, locali e nazionali. Perché non dedicare un monumento al “milanese ignoto” che incarna la virtù del buon cittadino riassumibile in tre valori: la famiglia, il lavoro, la fede nella religione ma anche nei valori?”.

Appello raccolto, tra altri, da Umberto Ambrosoli che, citando “Diario intorno alla Repubblica”-dialogo tra Norberto Bobbio e Maurizio Viroli, sostiene che la virtù civica consente di sostenere lo Stato nel suo compito di tenere a freno i cittadini viziosi, cioè gli arroganti, gli ambiziosi, i disonesti.

Quanto sarebbe opportuno offrire un simbolo – il monumento appunto – a chi rappresenta la virtù civile!

D’accordo pure Laura Fasano, vicedirettrice del Giorno “orgoglioso di affiancare il Premio che risponde all’invito del Capo dello Stato di dare maggior rilievo alle cronache di solidarietà e di civismo”.

Premio che – madrina Pina Bruti Liberati – è stato assegnato finora a 400 milanesi.

Ecco i 24 riconoscimenti dell’edizione 2011: Panettone d’Oro – Dvora Ancona, Claudio Bernieri, Silvia D’Intino, Graziella Fort, Silvio Garattini, Lorella Ghirardi, Enzo Lamacchia, Emilio Prata, Ughetta Radice Fossati Orlando, Elio Signorini. Attestato di Virtù Civica: Fabio Bulgheroni, Bruna Cozzi, Tiziana De Vecchi e Luisa Manenti, Paolo Minunni, Romano Ranaldi, Walter Sormani, Alfredo Valsasina, Edoardo Villa Santa. Menzione Speciale: Associazione Amici Cascina Literno, Associazione Culturale Claudio Moretti, Associazione “Via Padova è meglio di Milano”, Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, Faber, Scuola Rinnovata Pizzigoni.

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