_news #71
18 Febbraio 2008
Incidente tram-autobus a Milano. Lettera del Prof. Marco Lombardi e risposta di Assoedilizia
Certamente l’incidente a Milano tra un tram e un autobus provocato, sembra, dalla manovra azzardata di un Suv con targa svizzera (ma guidato da un italiano), ha sconvolto tutta la città per la sua gravità. Per questo andrebbe affrontato con pacatezza e serietà.
Mi spiego. Che senso ha la polemica montante sui Suv, alimentata da alcuni giornali? La manovra estrema dell’autista dell'autobus è stata eseguita per evitare un impatto con un veicolo che non doveva trovarsi là: fosse esso stato anche una Cinquecento.
Accusare dell’incidente un Suv per espellerlo dal centro vale tanto quanto espellere tutte le auto con targa svizzera. Su questo tono era parso il primo intervento del ViceSindaco, che tuttavia successivamente è sembrato riaprire la questione Suv in centro, smentendo l’equilibrio dimostrato il giorno precedente.
In conclusione: non vorrei che ogni tipo di evento drammatico diventasse la scusa per campagne massimaliste che usano le emozioni e il compiacimento della gente per fare cassa.
Veniamo da un governo nazionale che ha infilato ampiamente le mani nelle nostre tasche. Ma anche da un governo cittadino che non perde tempo a fare altrettanto: altrimenti mi si spieghi perché nelle tariffe Ecopass la medesima auto paga diversamente a secondo della destinazione d’uso (auto o autocarro), se non per spremere più denari indipendentemente dal livello di inquinamento provocato.
Non vorrei che il tragico incidente fosse la scusa per una nuova gabella su un tipo di veicolo: oggi i Suv, domani le auto rosse,... Insomma nella sua gravità estrema, l’incidente si amplifica riportando alla ribalta una domanda di onestà e chiarezza che i cittadini rivolgono agli amministratori perché non colgano ogni occasione per farli fessi e ottenre più soldi. Cordiali saluti.
Marco Lombardi
Professore di Sociologia all’Università Cattolica di Milano



La lettera affronta due distinti argomenti anche se collegati: la "cultura" dei suv e l'inquinamento da traffico privato a Milano.
Sul primo punto. Libero chiunque di utilizzare l'auto che vuole: ma teniamo presente la sproporzione tra mezzo e suo utilizzo. Sulla base della logica, che bisogno c'è di un automezzo sovradimensionato (più ingombro, più consumo, più inquinamento e, perchè no?, anche maggior pericolo per gli altri automobilisti e per i pedoni) per girare nel centro delle nostre affollate città? Il suv, o fuoristrada, lo dice la parola, non è certamente il veicolo più adatto. Il suo boom risponde perciò a ragioni emotive, quindi contrarie alla logica: a meno che non si ricerchi (sola spiegazione logica possibile), in questo automezzo, un sentimento di sicurezza, più avvertito dalle giovani donne e dagli anziani.
Purtroppo, sembra vincente nella grande maggioranza degli appassionati, una voglia di autoaffermazione; voglia di autoaffermazione che si manifesta pure nell'uso delle maximoto. Mentre anche i ciclisti, scacciati dalle strade, si rifanno sugli ancora più indifesi pedoni sfrecciando sui marciapiedi.
Punto secondo. Siamo anche noi convinti che Ecopass nella ristretta area del centro della città sia meno efficace per quanto riguarda l'inquinamento: per questo ci siamo sempre battuti perchè il provvedimento venisse esteso all'intera area comunale e senza distinzione tra veicoli più o meno inquinanti. Le tariffe sulla base dell'inquinamento penalizzano oltretutto chi non può permettersi di cambiare l'auto.
Benito Sicchiero
Ufficio Stampa Assoedilizia




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