_news #83
06 Marzo 2008
Manovra dello Stato: Ici e federalismo
È di tutta evidenza la manovra che lo Stato sta attuando in materia di federalismo fiscale ed ICI.
Da un lato sta portando gradatamente sotto il proprio controllo (contabilizzazione nel bilancio statale ed incasso diretto da parte della Agenzia delle Entrate) questa imposta che, con la riforma catastale, diventerà assai interessante sul piano del gettito.
Non solo, ma già da ora ha cominciato ad appropriarsi di una parte del gettito relativo a segmenti impositivi di nuova istituzione (case ex rurali ed immobili speciali) riducendo proporzionalmente i trasferimenti ai comuni, e disponendo sgravi per la prima casa, che si tradurranno in minori introiti comunali, compensati, vedremo se e come, con i cosiddetti “trasferimenti compensativi”.
D’altro lato lo stato sta conducendo una operazione di riduzione progressiva dei trasferimenti in essere (il cui sistema è già di per sé sperequativo perché premia i comuni meno efficienti, parametrato com’è sulla storicizzazione dei deficit comunali), solo parzialmente compensata dalla compartecipazione all’IRPEF di relativamente recente istituzione.
Guidati dall’ANCI i comuni, nella cui autonomia impositiva rientrava l’ICI, che già si preparavano a godersi i benefici della varata riforma catastale di natura patrimoniale - che in molti casi potrà portare fino al triplicamento dell’ICI - cominciano a rendersi conto che lo stato con questa manovra tende a metterli nel sacco, incamerando gli attuali ed i prossimi incrementi dell’ICI, e protestano, minacciano impugnazioni al Tar, ventilano prospettive di aumenti dell’ICI e di istituzione di altri nuovi balzelli.
Ma, quel che è più grave e che pochi hanno capito, è che, con questo meccanismo, i più penalizzati sono i comuni più efficienti, i più solerti, anche nel far pagare le tasse ai propri cittadini; comuni che, ricevendo dallo stato proporzionalmente di meno, saranno costretti a spremere sempre maggiormente i contribuenti. Ed è la peggiore sperequazione.
Se dunque questo è il federalismo fiscale che si persegue è meglio che non se ne parli più; e che l’ICI venga abolita, non già solo per i residenti nella prima casa di proprietà (perché per ogni euro pagato in meno da questi, gli altri contribuenti ICI finiranno a pagarne due), ma per tutti.
Achille Colombo Clerici
Presidente Assoedilizia
© 2007 Neuronica Creactive Machine - Neuronica S.r.l.